Distinguersi nella ristorazione

Hai un ristorante, un bar un locale o qualsiasi altra attività in questo settore? Oppure stai pensando di lanciarti in questa avventura? Ottima scelta!

Prima però di buttarti a capofitto seguendo i consigli di amici e parenti che non l’hanno mai fatto, è meglio che cerchi di capire bene il perché lo vuoi fare!

Dati alla mano in Italia ci sono circa 440 pubblici esercizi ogni 100.000 abitanti, il più alto d’Europa. In Francia sono 329, germania 198 e regno unito 181. Questo ti fa capire che la competizione è un tantino elevata e il rischio di essere uno dei tanti è quasi scontato.

Il mercato del fuori casa non si è mai fermato nel corso degli anni e forse proprio per questo tutti ci vogliono entrare peccato che, anche se il denaro continua a girare, il settore è cambiato radicalmente e se lo affronti con la vecchia mentalità o resti legato a stereotipi o convinzioni del passato rischi di essere tagliato fuori.

Allora? Come si fa a distinguersi, ad essere differente? Spesso la soluzione è meno complicata di quello che si pensa, a volte quasi banale. Magari tu immaginavi di rivoluzionare il mercato con qualche idea innovativa e strabiliante creando una nuova linea di prodotti e pensiero. Beh, potrebbe anche funzionare però il rischio che al mercato la tua idea non piaccia è molto elevata e che passi di moda molto velocemente anche. Certo potresti fare un super sondaggio per avere dati abbastanza certi e sapere se la tua idea funziona o meno, ma a quale costo? E se poi nessuno se la fila?

Per capire la logica di tutto questo è opportuno sapere il che il nostro cervello è in grado di contenere un certo numero di informazioni divise, diciamo così, in vari cassetti.

Ti faccio un esempio! Se ti chiedo di dirmi tutti i nomi di bevande gassate dolci che conosci, quante riesci a contarne? Probabilmente le prime 4-5 che hai detto, forse anche le uniche, sono le stesse che la maggior parte delle persone conosce e le prime che vengono a mente ai più. La stessa cosa la puoi fare con le marche di automobili, di pasta, ecc.

Questo esempio serve per farti capire che se oggi tu inventassi una nuova bibita dolce e gassata, quasi sicuramente la tua fetta di mercato sarebbe minuscola e faresti un buco nell’acqua o dovresti accontentarti delle briciole.

Restando alle bibite potresti invece, come qualcuno ha già fatto, aprire una nuova sottocategoria, quello delle bevande energetiche. Se ci pensi le opzioni che ti vengono a mente ora sono sicuramente meno, quella più famosa e un’altro paio probabilmente. Inizi a capire il concetto?

In poche parole oggi, se vai bene per tutti, non vai bene per nessuno a meno che tu non sia la prima opzione! Se invece rispondi ad una esigenza specifica e sei l’unico o il primo, tutta quella fetta di mercato sarà il tuo mercato. In altre parole, devi trovare un’offerta unica di valore che piaccia al mercato, devi avere la tua unicità, la cosa che ti contraddistingue, quel fattore che farà associare il tuo locale a quella particolarità!

Ora rispondi a questa domanda. Perché io dovrei venire nel tuo locale piuttosto che andare da un’altra parte?

Se hai appena risposto:”ottimo rapporto q/p, siamo gentili e professionali” o simili…. mi spiace dirtelo ma siamo in un mare di guai!!! Perché? Perché alla maggior parte dei ristoratori, baristi ecc.. a cui faccio questa domanda rispondono esattamente la stessa cosa. Oltre a questo ho anche un’altra pessima notizia per te, le persone sono molto più informate rispetto a qualche tempo fa, nel web e in tv impazza la food-mania con programmi dedicati, chef a destra e a manca, critici e portali dove gli utenti si divertono a scrivere recensioni come Anton-Ego del famoso film d’animazione e quindi, la “qualità” di cui vai tanto fiero, oggi le persone la danno per scontata e a ragione peraltro. Nel senso che se vado al ristorante e PAGO, il minimo è che devo mangiare bene, poi vediamo tutto il resto! 

Rapporto q/p ?  Ovvio!!!

Quindi differenziati, trova una clientela che cerca e non trova un prodotto o servizio che potresti offrire, qualcosa di unico, oppure un pubblico tutto tuo a cui nessuno ha mai pensato come un’etnia particolare, intolleranze difficili da gestire ma mi raccomando, non seguire le mode, potrebbe andarti bene per un periodo, ma se pensi di restare nel mercato a lungo ed essere riconosciuto come il primo nella testa delle persone non è la strada migliore. 

Se ci pensi la catena di ristoranti più famosa al mondo (che conosci bene) certamente non 

ha il miglior prodotto, anzi!!!

Ecco, ora hai capito, svuota la mente dalle banalità, guarda cosa fanno gli altri e senza inventarti chissà cosa, apri un sotto cartella nuova e prenditi tutto quel mercato e vinci!

Buona fortuna
Simone Carpanese

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