I danni incalcolabili di insegnanti demotivanti

Si sa che una delle fasi più delicate nella vita di un individuo è l’adolescenza. In quel particolare periodo di sviluppo e crescita, durante il quale viene amplificata la nostra fragilità somatica e psicologica, perdiamo le nostre caratteristiche dell’infanzia per approcciare sempre più verso l’individuo adulto che diventeremo.  Fin qui tutto normale, ci passano tutti. È come lo facciamo però che rischia di avere poi conseguenze dirette nel proseguo del nostro cammino, ma più che il come è indispensabile analizzare con chi.

Spesso sento parlare di sogni e legato a questo si tende sempre a farci ricordare quando eravamo bambini, cosa volevamo fare da grandi, come immaginavamo il nostro futuro e a quel tempo non esistevano limiti all’immaginazione e alla vera sensazione di poter realizzare un giorno qualsiasi cosa e poi….?

Poi dall’età di 6 anni inizi quella cosa chiamata scuola.

Gran cosa la scuola, intendiamoci, soprattutto se presa per la sua funzione principale che è diffondere la cultura nelle persone…. Ma quale? La cultura di chi? Tutta o quella che fa più comodo? E poi questi operatori della cultura chi sono? Come vengono selezionati? Quali sono le loro statistiche produttive?

Chiaro che è una provocazione, ma l’evidenza che la scelta delle persone nel sistema scolastico e statale in generale è fuori controllo è molto evidente. Purtroppo ci sono troppo pochi insegnanti davvero bravi e mai valorizzati e troppi insegnanti che, nonostante ovunque vadano fanno danni ai ragazzi e generino difficoltà e sconforto nelle famiglie, non si possono toccare.

Quando arrivi all’adolescenza, se fanno a malapena il loro lavoro, tutto sommato sopravvivi, ma se hai la sciagura di incontrare quello sbagliato o quella sbagliata allora la tua vita di ragazzino o ragazzina subisce un importante battuta d’arresto e quella che fino a ieri era un’idea chiara di chi volevi essere e di cosa volevi fare, sparisce in un attimo. Perché, per esempio, ti dicono che non sei in grado, che non sei capace, che è inutile rispiegarti le cose tanto non capisci niente ecc…

Ecco che allora un genitore che si comporti a casa come quell’insegnante perché deve rivendicare il suo passato o riversare le sue frustrazioni nei figli, salvo miracoli, avrà definitivamente ucciso un essere umano e per questo atto nessuna legge lo punirà, perché l’omicidio psicologico non fa sangue e non è così evidente…. almeno non subito!

Se pensiamo che un genitore gestisce un numero limitato di figli, l’insegnate può moltiplicare i danni per il numero di studenti che gestisce per il numero di anni di esercizio, quindi se insegna a 40 studenti per 30 anni di carriera creerà danni incalcolabili a 1200 persone, moltiplicato per il numero di insegnanti demotivanti nella scuola (il 20%) ecco che la scuola ogni anno crea danni psicologici e costi di sanità pubblica incalcolabili.

Quindi, caro genitore, se hai delegato alla scuola la responsabilità dell’educazione dei tuoi figli, sappi che rischi di essere complice di un omicidio psicologico e le vittime sono i tuoi figli. Non puoi e non devi permetterlo, se non studia, chiediti perché e analizza la situazione, se fa fatica aiutalo, se è demotivato incoraggialo, se fallisce affiancalo e sostienilo e se non ce la fai chiedi aiuto, guardati attorno, anche agli insegnanti veri, quelli che credono e amano quello che fanno, sono pochi ma ci sono. Rimettiti a studiare, impara a comunicare e a comprendere. Se tu sei forte allora lo sono anche i tuoi figli, non lasciarli sprofondare nell’oscurità delle persone demotivanti ma fai si che anche loro diventino un giorno luce per altre persone.

Distinguersi nella ristorazione

Hai un ristorante, un bar un locale o qualsiasi altra attività in questo settore? Oppure stai pensando di lanciarti in questa avventura? Ottima scelta!

Prima però di buttarti a capofitto seguendo i consigli di amici e parenti che non l’hanno mai fatto, è meglio che cerchi di capire bene il perché lo vuoi fare!

Dati alla mano in Italia ci sono circa 440 pubblici esercizi ogni 100.000 abitanti, il più alto d’Europa. In Francia sono 329, germania 198 e regno unito 181. Questo ti fa capire che la competizione è un tantino elevata e il rischio di essere uno dei tanti è quasi scontato.

Il mercato del fuori casa non si è mai fermato nel corso degli anni e forse proprio per questo tutti ci vogliono entrare peccato che, anche se il denaro continua a girare, il settore è cambiato radicalmente e se lo affronti con la vecchia mentalità o resti legato a stereotipi o convinzioni del passato rischi di essere tagliato fuori.

Allora? Come si fa a distinguersi, ad essere differente? Spesso la soluzione è meno complicata di quello che si pensa, a volte quasi banale. Magari tu immaginavi di rivoluzionare il mercato con qualche idea innovativa e strabiliante creando una nuova linea di prodotti e pensiero. Beh, potrebbe anche funzionare però il rischio che al mercato la tua idea non piaccia è molto elevata e che passi di moda molto velocemente anche. Certo potresti fare un super sondaggio per avere dati abbastanza certi e sapere se la tua idea funziona o meno, ma a quale costo? E se poi nessuno se la fila?

Per capire la logica di tutto questo è opportuno sapere il che il nostro cervello è in grado di contenere un certo numero di informazioni divise, diciamo così, in vari cassetti.

Ti faccio un esempio! Se ti chiedo di dirmi tutti i nomi di bevande gassate dolci che conosci, quante riesci a contarne? Probabilmente le prime 4-5 che hai detto, forse anche le uniche, sono le stesse che la maggior parte delle persone conosce e le prime che vengono a mente ai più. La stessa cosa la puoi fare con le marche di automobili, di pasta, ecc.

Questo esempio serve per farti capire che se oggi tu inventassi una nuova bibita dolce e gassata, quasi sicuramente la tua fetta di mercato sarebbe minuscola e faresti un buco nell’acqua o dovresti accontentarti delle briciole.

Restando alle bibite potresti invece, come qualcuno ha già fatto, aprire una nuova sottocategoria, quello delle bevande energetiche. Se ci pensi le opzioni che ti vengono a mente ora sono sicuramente meno, quella più famosa e un’altro paio probabilmente. Inizi a capire il concetto?

In poche parole oggi, se vai bene per tutti, non vai bene per nessuno a meno che tu non sia la prima opzione! Se invece rispondi ad una esigenza specifica e sei l’unico o il primo, tutta quella fetta di mercato sarà il tuo mercato. In altre parole, devi trovare un’offerta unica di valore che piaccia al mercato, devi avere la tua unicità, la cosa che ti contraddistingue, quel fattore che farà associare il tuo locale a quella particolarità!

Ora rispondi a questa domanda. Perché io dovrei venire nel tuo locale piuttosto che andare da un’altra parte?

Se hai appena risposto:”ottimo rapporto q/p, siamo gentili e professionali” o simili…. mi spiace dirtelo ma siamo in un mare di guai!!! Perché? Perché alla maggior parte dei ristoratori, baristi ecc.. a cui faccio questa domanda rispondono esattamente la stessa cosa. Oltre a questo ho anche un’altra pessima notizia per te, le persone sono molto più informate rispetto a qualche tempo fa, nel web e in tv impazza la food-mania con programmi dedicati, chef a destra e a manca, critici e portali dove gli utenti si divertono a scrivere recensioni come Anton-Ego del famoso film d’animazione e quindi, la “qualità” di cui vai tanto fiero, oggi le persone la danno per scontata e a ragione peraltro. Nel senso che se vado al ristorante e PAGO, il minimo è che devo mangiare bene, poi vediamo tutto il resto! 

Rapporto q/p ?  Ovvio!!!

Quindi differenziati, trova una clientela che cerca e non trova un prodotto o servizio che potresti offrire, qualcosa di unico, oppure un pubblico tutto tuo a cui nessuno ha mai pensato come un’etnia particolare, intolleranze difficili da gestire ma mi raccomando, non seguire le mode, potrebbe andarti bene per un periodo, ma se pensi di restare nel mercato a lungo ed essere riconosciuto come il primo nella testa delle persone non è la strada migliore. 

Se ci pensi la catena di ristoranti più famosa al mondo (che conosci bene) certamente non 

ha il miglior prodotto, anzi!!!

Ecco, ora hai capito, svuota la mente dalle banalità, guarda cosa fanno gli altri e senza inventarti chissà cosa, apri un sotto cartella nuova e prenditi tutto quel mercato e vinci!

Buona fortuna
Simone Carpanese

L’ignoranza del fuoco

L’ignoranza intesa come la non conoscenza di una determinata materia è oggi, purtroppo o per fortuna, un’aggravante ma è anche sicuramente un elemento di selezione naturale.

Ora mi spiego meglio! Mettiamo da parte un attimo tutto quello che è politica, interessi economici e anche quello che è di difficile influenza da parte delle persone comuni che tutte le mattine si alzano presto per andare a svolgere più o meno con voglia il loro lavoro. Lasciamo stare anche per un attimo il fatto che al mondo ci sono zone e persone che vivono in condizioni terribili e molto svantaggiate. Parliamo di chi, come te, ha libero accesso a risorse come internet e a contenuti simili a questo e decisamente migliori di questo.

La nascita del fuoco ha sicuramente cambiato la storia evolutiva dell’uomo e molte tesi sostengono che la cottura dei cibi abbia portato allo sviluppo dell’intelligenza umana, ma una serie di domande mi sorgono spontanee… chi è stato il primo a scoprirlo? A che velocità si è diffusa la notizia? Quali differenza c’era tra chi lo utilizzava e chi no?

E’ molto probabile che la sua diffusione nel mondo sia stata molto lunga e le differenze tra chi lo usava e chi no  probabilmente erano moltissime, tra cui anche l’aumento della vita media e appunto dell’intelligenza! È chiaro che la notizia di questa invenzione non è passata attraverso canali di comunicazione molto veloci ed è giustificabile il fatto che molti non ne fossero a conoscenza. Insomma uno stacco evolutivo importante con conseguente selezione naturale.

Oggi però non è più così, grazie ad internet l’accesso alle informazioni è davvero a portata di chiunque abbia tra le mani uno smatphone e la loro fruibilità e divulgazione ha una velocità tale da far impallidire il buon Superman! Ma allora ti chiedo, preso atto di questo e considerando il fatto che i cambiamenti hanno subito un’accelerazione pazzesca negli ultimi 5 anni e che sicuramente questa velocità aumenterà ancora nei prossimi 5 in maniera devastante, come mai le persone non hanno la più pallida idea di cosa sia una cryptovaluta o la blockchain? E, sicuramente, tantissime altre cose che da qui a breve cambieranno completamente il mondo, anche quello del lavoro?

La risposta è… per scelta! Hai capito bene, scegli di essere ignorante! Rifiuti la conoscenza, preferisci nascondere la testa sotto la sabbia, con tutte le conseguenze che questo comporta!

La selezione naturale oggi passa attraverso questo, i nuovi ricchi e i nuovi poveri scelgono di essere l’uno o l’altro allo stesso modo, con la semplice ma fondamentale differenza che i secondi incolperanno tutto e tutti per la loro condizione tranne se stessi e la scelta di voler a tutti i costi e contro ogni logica, restare ignoranti.

Quindi adesso sai che puoi scegliere, scegliere di restare pigro, scegliere di informarti, scegliere di perdere il tuo posto di lavoro lamentandoti o di guardarti attorno cercando nuove opportunità, scegliere di fare un corso di formazione, di leggere un libro oppure di sdraiarti in divano e guardare uno di quei fantastici programmi educativi come Amici o il grande fratello. Qualsiasi sia la tua scelta, l’importante è che tu sia consapevole delle conseguenze, che nella peggiore delle ipotesi è la tua estinzione e che sia consapevole anche del fatto che è stata una tua libera scelta!

Buona scelta!